IL GRUPPO DI RICERCA DI ANTROPOLOGIA COGNITIVA
L’Antropologia Cognitiva è il risultato di contributi di discipline diverse quali le neuroscienze, la psicologia, la linguistica, l’antropologia fisica e culturale e la filosofia, ed è finalizzata allo studio della mente (esperienza, ragione, sistema concettuale). Il suo intento principale è la conoscenza dei processi mentali. Il genoma umano infatti specifica solo una parte dei circuiti cerebrali, ma gran parte del “cablaggio” è prodotto durante l’ontogenesi di ciascun individuo, per cui l’identità mentale di ognuno può essere studiata nella sua natura di “deposito” della identità mentale della collettività alla quale l’individuo appartiene. Questa analisi può essere estesa a gruppi sociali e a intere popolazioni.
Il Gruppo di Ricerca di Antropologia Cognitiva, sorto su sollecitazione del Prof. B. Chiarelli e con la collaborazione di un gruppo di laureati, dottorandi e dottori di ricerca in Scienze Antropologiche, si avvale della collaborazione di professionisti a livello nazionale ed internazionale. L’idea è quella di abbinare, mettere a confronto e integrare la genomica comparata e le neuroscienze, attraverso lo studio comparato della morfogenesi ed evoluzione dell’encefalo nei Primati non umani e nell’Uomo. Tutti gli intenzionati a collaborare potranno ricevere ulteriori informazioni contattando il Gruppo di Ricerca all'indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Membri del Gruppo di Ricerca
Marcello Andriola (Antropologo cognitivo)
Jacopo Annese (Biologo)
Vezio Biagiotti (Sociologo)
Fabrizio Chemeri (Antropologo cognitivo
Brunetto Chiarelli (Antropologo)
Felice Cimatti (Filosofo della Mente)
Julia Etzler (Antropologa molecolare)
Maria Giulia Fiore (Antropologa genetista)
Riccardo Furi (Filosofo della mente)
Augusta Larosa (Sociologa)
Stefano Magherini (Biologo)
Simona Marongiu (Archeologa)
Fulvio Palma (Biologo)
Francesca Romana Tramonti (Psicologa)
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Un Italiano collezionista di cervelli negli U.S.A.
Il progetto di Jacopo Annese, Direttore di The Brain Observatory presso l’Università della California, San Diego
Il 27 aprile 2010 in collaborazione con l'International Institute for Humankind Studies e il Gruppo di Ricerca di Antropologia Cognitiva (Lab. di Antropologia e Etnologia, Università degli Studi di Firenze), Jacopo Annese, ricercatore italiano cresciuto a Firenze e ora neuroanatomista presso l'Università della California, San Diego (UCSD), ha tenuto presso il Dipartimento di Biologia Evoluzionistica “Leo Pardi”, Università degli Studi di Firenze, un seminario sugli obbiettivi prefissati e i risultati raggiunti nel laboratorio americano da lui diretto. Presso The Brain Observatory (www.thebrainobservatory.ucsd.edu), con finanziamenti della Dana Foundation, un’associazione di New York senza scopo di lucro che sostiene la ricerca nell’ambito delle neuroscienze, della National Science Foundation, del National Institute of Health (NIH), del dipartimento di Scienze della Salute dell’UCSD, e con contributi di privati, Annese progetta di creare una biblioteca digitale e ad open-access dell’encefalo, con lo scopo di archiviare osservazioni multiple di singoli encefali umani, comprese scansioni di risonanza magnetica per immagini, fotografie, e sezioni sottili colorate in modo da rivelare l’anatomia dettagliata. La Digital Brain Library costituita presso la Scuola di Medicina di San Diego, Università della California, dopo aver acquisito per prima cosa in un atlante digitale, zumabile e liberamente disponibile online, l’encefalo di Henry Molaison, il paziente amnesico più famoso di tutti i tempi, in seguito raccoglierà encefali donati da persone sia con disturbi neurologici, come ad esempio la malattia di Alzheimer o di Parkinson, sia con cervelli sani di diverse età. Tuttavia, per ora, l’encefalo di Molaison è l’attrazione principale poiché gli studiosi hanno appreso sui meccanismi della memoria solo con quel paziente, noto come H.M. nella letteratura medica, più di quanto sia stato scoperto nei precedenti 100 anni di ricerca.